Ho sempre avvertito un immenso senso di pesantezza e costrizione nel vivere in una società come la nostra attuale. Mi hanno sempre voluta senza difetti, sempre iper-performante, perfettamente conforme ad uno standard ben preciso.

Senza nessuna traccia visibile di individualità. Mi sono resa conto di non essere da sola. Fin da piccola, l’arte mi ha sempre dato la possibilità di cercare me stessa, e il mio sentimento di oppressione, è stato l’inizio della mia vera identità. L’arte, l’ibertà, quasi per definizione, ci da la possibilità di renderci liberi e di poterci esprimere liberamente. Questa libertà mi ha portato a studiare il teatro fisico per comprendere al meglio la libertà corporea dei miei soggetti. Nudo e con tutte le sue caratteristiche, così com’è nella vita reale, senza filtri che mi e ci nascondino. L’arte rende liberi, e io voglio essere libera.